04 Feb Amanita phalloides
Tignosa verdognola – Tignosa velenosa
Spore: bianche.
Cappello: 4-15 cm, prima emisferico o ovoidale, poi spianato, brillante con il tempo secco, viscoso con l’umido, di colore variabile, dal verde giallastro, verde, giallo, brunastro o anche biancastro, percorso da minutissime fibre innate radiali. Margine liscio.
Lamelle: fitte, ineguali, larghe, marcatamente libere al gambo, bianche o con leggeri riflessi verdastri.
Gambo: 6- 12 x 0,8-2 cm di diametro, slanciato, cilindrico, dapprima pieno, poi farcito o cavo negli esemplari adulti, biancastro, ingrossato alla base, bulboso. Anello membranoso, cascante, quasi liscio o leggermente striato. Volva amplia, semi libera, membranosa, persistente lobata o intera, bianca o internamente giallo-biancastro negli esemplari giovani
Carne: bianca, leggermente colorata sotto la cuticola del cappello, piuttosto fibrosa, di odore quasi nullo, che diventa sgradevole quando il fungo si corrompe. Sapore quasi nullo o un po’acido (attenzione a non inghiottire).
Habitat: fungo simbionte. Si trova quasi sempre nei boschi di latifoglie, in particolare di nocciolo e castagno.
Commestibilità: VELENOSO MORTALE: é il fungo più pericoloso e la sua ingestione provoca avvelenamenti con esito quasi sempre mortale.